- 1 Che cos'è l'osteoporosi
- 2 Il ruolo dell'attività fisica
- 3 Il ruolo dell'apparato muscolare
- 4 L'attività fisica sul trampolino contro l'osteoporosi
- 5 Qual è il modo migliore per saltare?
- 6 Come scegliere il tappeto elastico migliore?
L’attività fisica sul trampolino elastico è da sempre conosciuta dalla comunità medico-scientifica e un po’ meno dal mondo esterno a questa. Già 30 anni fa gli astronauti venivano fatti allenare sui trampolini elastici. Il motivo? Diversi studi hanno dimostrato che l’attività fisica sul trampolino elastico è un toccasana per le ossa e per tutto il sistema muscolo-scheletrico in generale.
Adatta a rafforzare i muscoli e le ossa, il tappeto elastico offre la possibilità a tutti di allenarsi indistintamente. L’attività sportiva su questo attrezzo non conosce limiti di età e anzi, viene ben vista dai medici per contrastare malattie degenerative a carico della colonna vertebrale e delle ossa in generale. Dunque osteoporosi e artrite reumatoide sono tra le principali patologie ossee efficacemente ostacolate dall’attività svolta sul tappeto.
Che cos’è l’osteoporosi
L’osteoporosi è una malattia degenerativa del corpo umano che interessa principalmente l’età geriatrica. E’ parte di un naturale processo fisiologico che è l’invecchiamento. Le caratteristiche principali di questa malattia sistemica sono una diminuzione della massa ossea e una modificazione morfologica della struttura ossea, detta “Alterazione della microarchitettura del tessuto scheletrico”. Naturalmente le persone che soffrono di tale patologia lamentano un dolore cronico in alcuni punti del corpo e sono maggiormente esposti al rischio di fratture e a traumi di medio e lieve entità. Maggiore è la densità ossea, migliore sarà la capacità delle ossa di resistere alle forze provenienti dall’esterno.
Esistono poi delle condizioni fisiche e dei fattori ambientali sfavorevoli che aumentano la probabilità di contrarre l’osteoporosi. Il fumo di sigaretta, un‘alimentazione scorretta e una sedentarietà marcata sono tra le cause principali. Le donne sono maggiormente colpite dagli uomini e l’età più incline a contrarre la malattia è dopo i 50 anni.
Il ruolo dell’attività fisica
Una mancanza di stimolazione meccanica sulle ossa è concausa del sopraggiungimento di questa malattia. Il movimento fisico è fondamentale nel ridurre le probabilità di degenerazione patologica. Se calcoliamo che per natura, l’invecchiamento porta già di per sé un indebolimento osseo e una mancanza di densità fisiologica, è bene prestare attenzione preventivamente e darsi da fare con l’attività fisica.
Naturalmente non tutti gli sport sono adatti. Sebbene il movimento sia sempre benefico in linea generale, possiamo dire con assoluta certezza che esistono alcune tipologie di movimento più indicate e meno traumatiche per il tessuto muscolo-scheletrico. La corsa ad esempio, come tutte quelle attività che prevedono un forte impatto dei muscoli estensori del piede sul pavimento, è uno sport che porta con sé il rischio di microtraumi a livello delle articolazioni, dei tendini e dei legamenti della caviglia e delle ginocchia. Sono proprio questi i distretti muscolari maggiormente sofferenti in chi soffre di osteoporosi. Laddove la cartilagine non è ben idratata, le ossa soffrono molto nel produrre il movimento. Per svolgere semplici attività come camminare e flettere la gamba si possono avvertire dolori lancinanti derivanti proprio da una mancanza di lubrificazione e una scarsa densità ossea.
L’attività del salto non solo migliora la densità ossea e lubrifica la cartilagine del ginocchio, delle vertebre e della caviglia, ma riesce anche a preservare la salute e la struttura della caviglia e del ginocchio nella sua interezza. Dunque ciò è veramente essenziale ed importante per tutte quelle persone che si trovano impossibilitate a svolgere quegli sport che sollecitano in maniera specifica queste zone del corpo: anziani, donne in menopausa che iniziano ad accusare i primi sintomi di un indebolimento osseo e muscolare, persone con problemi di osteoporosi ereditaria o semplicemente persone che avendo effettuato per anni sport ad alto impatto, si trovano a dover stare forzatamente ferme.
Il ruolo dell’apparato muscolare
I muscoli proteggono le ossa del nostro corpo. Servono a farci compiere diversi movimenti e a trasportare diverse sostanze nutritive alle cellule di tutto l’organismo. Grazie ai muscoli funziona correttamente anche il sistema linfatico, deputato al trasporto non solo delle sostanze benefiche, ma anche di quelle tossine che se non smaltite correttamente vanno a depositarsi tra le cellule creando gonfiori, ritenzione e affaticamento. Il sistema linfatico viene attivato proprio grazie all’attività muscolare. Saltando viene attivato il sistema di pompaggio che aiuta ad eliminare le sostanze di scarto dalle cellule e a trasportarle nel fegato, organo che poi provvederà a smaltirle definitivamente.
L’attività fisica sul trampolino contro l’osteoporosi
Saltando sul trampolino elastico si contribuisce al rafforzamento naturale della colonna vertebrale. Diversi studi hanno dimostrato che quest’attività è utile per aumentare la densità ossea e fissare il calcio nelle ossa. Com’è possibile questo meccanismo? Proprio grazie all’attivazione del sistema linfatico che riesce ad espletare al meglio la propria funzione trasportatrice di sostanze nutritive, l’ossigeno e i nutrienti assunti con l’alimentazione vanno a depositarsi meglio all’interno delle cellule e dei tessuti. tra queste cellule ci sono naturalmente anche quelle appartenenti all’apparato muscolo-scheletrico che per restare in salute hanno bisogno di calcio, vitamine, sali minerali e proteine. Uno scarso meccanismo alla base di questo funzionamento, porterebbe inevitabilmente ad un indebolimento delle ossa e un invecchiamento precoce. Inoltre, grazie all’attivazione dei muscoli stabilizzatori dell’addome, si contribuisce a rafforzare la schiena e a prevenire il dolore in questa zona. Tutti i fluidi che circondano le vertebre e i dischi vertebrali hanno necessità di rimanere idratati per poter garantire una movimentazione senza dolore. Durante il processo di invecchiamento si verifica proprio una diminuzione dei liquidi che idratano la cartilagine attorno alle ginocchia e alle vertebre discali, portando inevitabilmente immobilità parziale e dolore cronico.
Qual è il modo migliore per saltare?
La maniera migliore per approcciare a quest’attività è procedere con cautela, effettuando prima di tutto dei rimbalzi lenti e controllati. Ad essere costantemente controllata dev’essere anche la respirazione: ispirare ed espirare ritmicamente per evitare affanni è importantissimo. L’ideale sarebbe svolgere delle brevi sessioni di allenamento almeno iniziali: cominciare con degli esercizi base di 10-15 minuti per poi aumentare gradualmente a arrivare anche a 20-30 minuti. Si può scegliere di saltare con delle scarpe da fitness oppure a piedi nudi, a seconda della propria comodità. Naturalmente la seconda opzione è più vantaggiosa dal punto di vista fisico.
Come scegliere il tappeto elastico migliore?
E’ fondamentale scegliere un trampolino elastico di qualità. Questa caratteristica è importante per evitare che il tappeto elastico solleciti in maniera negativa le articolazioni e la colonna vertebrale. Dunque la struttura del trampolino deve essere robusta e la portata proporzionata al proprio peso corporeo. In commercio si possono trovare prodotti di portata variabile: dai 40 Kg ai 150 Kg. Per chi avesse a disposizione una piscina può optare per i mini trampolini con ventosa da adagiare sul fondo della piscina e allenarsi in acqua. Se invece avete un giardino, si può optare per i trampolini più grandi, con rete laterale di protezione e scaletta per consentire una salita semplice.